C’era una volta… l’ Asilo nel Bosco. Ci sono esperienze che ci accompagneranno per il resto della vita, l’ Asilo nel Bosco è per me una di queste, da cui è poi nata la Scuola del Mare e del Bosco.
Mi ricordo i primi passi all’ Asilo nel Bosco come fossero ieri, quando conducevo per le prime volte i bambini nelle pozzanghere e ad arrampicarsi sugli alberi e spesso rassicuravo chi passava di là sulla situazione:
È tutto sotto controllo, non si preoccupi, sono consapevole che il bambino è nella pozzanghera, siamo usciti per questo!
Oggi staremmo vivendo una storia diversa se quei giorni, quando ancora sembrava strana come idea, avessi scelto di rimanere all’interno della classe, a osservare la pioggia da dietro i vetri, aspettando giornate più calde per poter uscire.
Quel gruppetto di bimbi ed io ci organizzammo con tute da pioggia e calosce e andammo a sondare la terra bagnata, le foglie croccanti d’autunno e l’odore del vento sul viso.

Quando abbiamo cominciato di Asilo nel Bosco non ne aveva ancora mai sentito parlare nessuno. Non faceva parte dell’immaginario collettivo l’idea che accompagnare i bambini all’aperto durante tutto l’anno fosse qualcosa di bello e salutare.
Sono immensamente grata alla vita per avermi permesso di essere la persona che concretamente ha accompagnato queste prime esperienze, giorno dopo giorno, fino a formare mesi e poi anni.
Sono felice di aver potuto seguire lo sviluppo di questo germoglio e per aver poi incontrato viaggiando e raccontando della nostra esperienza come Asilo nel Bosco persone in tutta Italia che si appassionano a questo genere di imprese.
Ne è passata di strada sotto i nostri piedi e da allora Asilo nel Bosco è diventato un termine che si è fatto strada nell’immaginario e nei cuori di molti. Soprattutto l’educazione in natura e in cultura tutta sta guadagnando via via sempre più spazio nel panorama italiano, declinandosi a seconda delle meraviglie di cui la nostra terra fa parte e trovo che in questo si racchiuda il vero tesoro. Boschi, montagne, pianure, mari, siti archeologici, musei, strade, città, paesi.
C’è una enorme ricchezza nel nostro territorio a cui attingere di cui l’educazione può oggi fruire e ci sono sempre più persone pronte a farlo, in scuole di ogni ordine e grado.

Voglio ragionare con voi sull’idea di esperienza fondante, come quelle esperienze che danno forma in maniera significativa a chi siamo.
Ebbene, alcune di queste esperienze le facciamo da bambini e queste saranno quel tessuto di ricordi che in maniera significativa vedrà sbocciare il nostro carattere e che riemergeranno, ricordandoci l’importanza di quelle giornate, di quei momenti. Altre le faremo da grandi, ma c’è connessione fra questi due elementi.
Il mio essere diventata maestra del bosco e poi outdoor in senso più ampio ha le sue radici nelle innumerevoli ore che ho passato da bambina giocando sugli alberi, oppure esplorando la terra, i fiori e tutte le meravigliose creature che li abitano.
L’infanzia riguarda il nostro primo incontro con il mondo e l’idea che ci facciamo di esso. Per questo è molto importante creare una base sicura, un trampolino di lancio da cui poi andare fiduciosi incontro alla vita. Affinché, riguardando indietro, quei ricordi siano sempre lì a sorriderci, facendo capolino.
Ho avuto la fortuna di condurre i bambini dell’ Asilo nel Bosco fin dal primo giorno della sua esistenza. I momenti passati con loro sono rimasti come fiori nella mia anima, perché ci sono esperienze fondanti a ogni età. Se si ha spirito di avventura se ne possono incontrarne sempre di nuove, soprattutto in compagnia dei bambini.
Non c’è da preoccuparsi, non è mai troppo tardi per portare bellezza nella nostra vita e in quella di chi ci sta attorno!
A questo proposito voglio condividere con voi questa ricetta speciale, che mi ha garantito centinaia di giorni di sole e di pioggia accompagnati dal sorriso.
Ricetta del buon esploratore, utile nell’ Asilo nel Bosco come nella vita. Mettere nello zaino prima di ogni escursione:
- Una grande manciata di buonumore
- Un pizzico di prudenza (è come il sale, ne basta poco, ma se non c’è poi si sente)
- Quattro o cinque ghiande di intraprendenza, perché i cuori troppo pavidi non escono dall’uscio
- desiderio, almeno un’intera borraccia, di incontro con il mondo, con l’altro e con se stessi… e di passare un buon tempo in compagnia!
- allegria a fiocchi, perché in compagnia dei bambini esserne sprovvisti non rende merito alla loro presenza
- rispetto, almeno la misura di un cuore colmo, perché senza di questo non siamo degni di camminare per il mondo
- Condite tutto con spirito di avventura e i risultati non tarderanno a farsi riconoscere!
Ho incontrato proprio pochi giorni fa la mamma di uno dei “bimbi grandi”, di quelli che dopo aver frequentato l’ Asilo nel Bosco hanno iniziato la scuola primaria.
È un’emozione ritrovarli così cresciuti, sentirli orgogliosi dire che adesso “vanno in prima!”

Ecco, cosa succede, la risposta alla domanda “E poi come faranno?”
Dopo centinaia di giorni di esplorazioni, sole, pioggia… Si cresce e si prosegue il grande viaggio della vita. Ebbene, l’importante è che serbino buoni ricordi del loro vissuto da esploratori!
E voi avete mai pensato all’esistenza dell’ Asilo nel Bosco o portate nel vostro zaino qualche buon ricordo vissuto in natura? Sappiate che sono doni preziosi da avere con sé, non dimenticateli!
Per conoscere un racconto di vita outoor potete leggere Un prato, una Bambina e una Maestra
Se volete conoscere meglio la nostra quotidianità e seguire le nostra avventure, ci trovate qui:
Scuola del Mare e del Bosco
Maestra Sabina
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