“Maestra mi sento un bambino cattivo e brutto..”
Nei tuoi occhi, ricolmi di tristezza, vedo un’ombra tenue. E’ qualche giorno che la noto ma ho aspettato che fossi tu a scegliere se e quando parlarmene. Credevo fosse paura, ora ne ho la conferma. La grande, grandissima paura di essere brutto e cattivo. E’ paura per quei pensieri che stanno nascendo in te, per la prima volta forse? Stai sperimentando quelli che impariamo a definire “pensieri brutti”? La gelosia verso il tuo fratellino? La rabbia verso tua mamma? L’invidia verso qualche altro bimbo?
Prima di ogni altra cosa ti abbraccio e sento che nel mio abbraccio ti abbandoni. La tua fiducia mi dà fiducia e allora ti chiedo di venire con me sul tappetone che sarà il nostro luogo protetto per i prossimi minuti. Di spiegarlo agli altri bambini non ce n’è bisogno, hanno capito e non fanno domande. Sul tappetone passano minuti lunghi in cui tu ti rintani nel mio abbraccio ed io nel tuo.
Ricordo quando è successo a me, abbastanza tardi nella crescita perché ne sia stata cosciente. Provare sentimenti dolorosi nei confronti di persone che amiamo nel profondo del Cuore. Provarli ed averne paura, tantissima e dunque tentare di ricacciarli dentro ma sentire che non se ne vanno, anzi rimangono lì e crescono giorno dopo giorno sino ad arrivare ad urlare. E’ la sensazione di trovarsi in un limbo, in un labirinto senza uscita. Poi, come la vita sola sa fare, tutto scorre, cambia ed arriva la comprensione che quei sentimenti in realtà sono mossi ed animati loro stessi da paura; sono parti piccole piccole che nascondono con le loro ombre minacciose la paura di non essere abbastanza, di non essere all’altezza, di non essere amati.
Non posso sapere le battaglie del tuo cuore, non voglio. Così come non voglio dirti cosa devi fare, qualcosa mi dice che in fondo già lo sai e quando sarà il momento lo capirai. Quello che posso e voglio fare ora è starti vicino, così, senza parole. Sono momenti eterni in cui c’è solo questo momento e ancora un volta un senso di gratitudine per quello che stiamo vivendo insieme ogni giorno mi avvolge.
Dopo un po’ ci guardiamo negli occhi e te lo dico:” Questi sono momenti così preziosi, così importanti per la crescita. Me lo ricordo sai? Quando è successo a me.” Tu ti illumini, mi abbracci ancora. Non sto chi sta aiutando chi. E’ il miracolo della crescita che avviene senza che sia mosso un dito, spronata solo dalle forze della fiducia e della comprensione. Poi mi guardi di nuovo:”E sai cosa vedo io di fronte a me? Qualcosa di Meraviglioso, anche in questi momenti. Un bambino Meraviglioso.” Un altro abbraccio, immenso.
Il momento è finito e allora ci alziamo e raggiungiamo gli altri che nel frattempo hanno iniziato a giocare ad acchiapparella e ballare sotto i tavoli (sembra strano ma si può fare :)). Il resto della lezione lasci che bimbo cattivo e dispettoso esca fuori, in modo così dolce e tenero che il cuore si apre ancora di più.
Ascoltarlo, farlo vivere, lasciarlo libero di esprimersi lo renderà al tempo stesso libero di crescere.
Proprio come te, proprio come me.
Maestra Eleonora, Ele