Nata nel 1912 ad opera di Rudolf Steiner, l’euritmia è un’arte del movimento, una forma di danza, in intima relazione con tutto ciò che nell’uomo si manifesta attraverso le parole, il linguaggio, la musica e il canto e vuole portare ad espressione visibile ciò che prelude appunto la parola e la musica. Tale preludio è movimento, è un gesto interiore che ha in se quell’essenza creativa che è sostanza e fonte ispirativa di tutti gli artisti.
La disciplina euritmica si inserisce a livello formativo, in campo pedagogico, quando si vuole sostenere la crescita del bambino o del ragazzo sia dal lato della sua interiorità, che da quello corporeo accompagnando lo sviluppo intellettuale, immaginativo e le trasformazioni fisico corporee che avvengono attraverso tutto l’arco della scolarizzazione. La salute corporea, animica e spirituale del bambino e del ragazzo quale essere in divenire, dipendono da una soddisfacente esperienza di sé e del mondo, se si sente bene nel proprio corpo e in ciò che sperimenta nel suo ambiente, e che da ciò dipendono capacità sociali quali la tolleranza, la collaborazione, la capacità di adattarsi alle regole di una comunità. La conquista durante la crescita di facoltà come la concentrazione, la sensibilità, il tatto sociale e la rinuncia a dinamiche aggressive, competitive o all’isolamento, agiscono portando a percepire sé stessi e gli altri, a rispettare gli ambiti sociali e personali e portano forze di salute all’adulto futuro e alla sua comunità.
“Perché si studia euritmia? Perché essa giova nell’uomo nei tre sensi del corpo, dell’anima e dello spirito. Dà salute, robustezza, grazia e agilità al suo fisico. Risveglia in lui le virtù morali e gli dà fermezza nell’esercitarle. Quanto allo spirito, essa rende attive nell’uomo le forze intellettuali della memoria, del pensiero e della concentrazione, nonché la sicurezza, il coraggio, la presenza di spirito, il senso di giustizia, di verità e di iniziativa, insomma tutte le facoltà atte a dargli un valido sostegno nel cammino della vita.” (da ‘Euritmia’ di Lidia Baratto Gentili)
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