Progetto di “Scuola Familiare” ad indirizzo Steiner-Waldorf
Il termine homeschooling o scuola familiare è un termine poco diffuso e una possibilità che poche famiglie conoscono. Infatti pur essendo un fenomeno diffuso poche famiglie si avvalgono dell’opportunità di fare scuola a casa.
La possibilità di fare scuola a casa è una delle alternative previste dalla nostra Legislazione, per ciò che riguarda l’istruzione obbligatoria.
L’obbligo scolastico può essere assolto:
– Presso le scuole elementari e medie di Stato.
– Presso altra istituzione scolastica parificata o autorizzata (es. Scuole Private).
– Tramite “istruzione familiare” (detta anche scuola paterna, scuola familiare, scuola di casa).
In questo ultimo caso i genitori devono:
– Devono attestare di possedere i mezzi e le competenze necessarie allo svolgimento dell’incarico.
– Devono comunicare per iscritto alla Direzione Didattica di appartenenza la loro decisione.
– Devono presentare il proprio figlio agli esami, previa formale domanda di ammissione agli stessi, corredata del programma svolto.
LA COSTITUZIONE
-La Costituzione, fondamento delle leggi dello Stato, così recita all’articolo 30:
“È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire, educare i figli… nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti”.
-All’articolo 33 la Costituzione sottolinea che:
“L’arte e le scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento… Enti privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione…”
-L’articolo 34 parla dell’istruzione obbligatoria:
“L’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita”, poiché il capoverso precedente afferma che la scuola “è aperta a tutti”, si è generalizzato, parlando sempre di “obbligo scolastico.
ESAMI DI IDONEITÀ E LICENZA
Art. 4- Scuola familiare e privata autorizzata. Esami di idoneità e licenza:
“ Per Scuola Familiare si intende l’attività di istruzione elementare svolta direttamente dai genitori o da persona a ciò delegata dai genitori stessi”.
Gli alunni che assolvono all’obbligo con tale modalità sono ammessi a sostenere gli esami di idoneità o gli esami di licenza in una scuola elementare di Stato, nel circolo di competenza territoriale rispetto alla residenza di famiglia…”
Da un punto di vista legale, è quindi possibile fare “scuola a casa”.
FARE SCUOLA IN CASA
“Possiamo educare in tre modi: con l’ambizione, con la paura o con l’amore. Noi rinunciamo ai primi due.” Rudolf Steiner
“Da piccola abitavo in un paesino situato sulle colline maremmane in un paesaggio incontaminato e meraviglioso. Gli adulti si dedicavano a mestieri legati alla terra e le mamme, noi bambini passavamo le nostre giornate seguendoli nelle loro attività o giocando liberi nei prati, nel nostro bosco degli gnomi o con gli animali. Non avevamo la televisione e il momento serale dedicato alle “fiabe intorno al fuoco” era magico e nutriva il nostro animo e la nostra fantasia.
I miei genitori, come anche le altre famiglie che costituivano la nostra comunità, credevano in valori comunitari e di fratellanza, nel pieno rispetto dell’essere umano e della sua evoluzione. Quando ebbi l’età giusta per frequentare la prima elementare mi mandarono alla scuola pubblica del paese. Subito iniziai a soffrire per l’assenza di creatività e i miei genitori, in particolare mia madre, per il modo, i valori e i programmi didattici che erano cosi lontani dalla loro visione della vita.
A dicembre dell’anno dopo il nostro maestro ci racconto un film orribile che aveva visto la sera precedente:”L’esorcista”. Tornai a casa sconvolta e mia madre andò immediatamente a chiedere spiegazioni.
Il giorno seguente mi ritirarono da scuola e iniziarono un’esperienza di scuola familiare che chiamammo: scuola in fattoria.
Quell’anno eravamo una pluriclasse di tre bambini e i nostri genitori erano i nostri maestri. Riuscivano a conciliare i loro impegni con la nostra educazione, il programma era vasto e molto creativo, ogni genitore si impegnava molto mettendo a frutto ed integrando il programma con i propri talenti e la propria idea di scuola. I maestri-genitori si incontravano regolarmente, studiavano i programmi, organizzavano le lezioni, si confrontavano e molto entusiasmo e gioia aveva pervaso la vita di tutti noi.
Mamma Marina si occupava delle lezioni di arte e delle lezioni di orticoltura biologica; Papà Claudio delle lezioni di italiano e storia e con lui ci occupavamo anche degli animali della stalla, della pulizia, la mungitura;Mamma Iole ci insegnava lavoro manuale ed economia domestica e Papà Mario ci insegnava matematica, storia e falegnameria.
La comunità era costruita intorno ad un’azienda biodinamica, attraverso l’amore per la terra i nostri genitori erano arrivati al messaggio di Rudolf Steiner fondatore dell’antroposofia e con la nascita della “Scuola Familiare in Fattoria” ampliarono lo studio dell’antroposofia alla pedagogia.
La pedagogia Steiner-Waldorf li entusiasmò e cosi contattarono la Scuola Rudolf Steiner di Milano chiedendo un tutoraggio e la possibilità di incontrare maestri formati al metodo per approfondimenti, consigli e confronti.
Eravamo in rete con altre famiglie, in quegli anni l’azienda biodinamica era un centro vivo e pulsante, cosi altre famiglie si trasferirono per partecipare al progetto di Scuola Familiare e in pochi mesi diventammo una pluriclasse.
Si trasferì da Milano anche una maestra formata al metodo Steiner-Waldorf con la sua famiglia, Sabine Wendt Spada, che sostenne e curo il progetto scuola con amore, dedizione, impegno e pazienza…
Per me la scuola fu un dono e con essa la pedagogia Steiner-Waldorf che ha cullato la mia vita fin da piccola e continua a sostenermi nel mio cammino di donna, moglie, madre, artista e maestra. A distanza di molti anni, madre di tre figli, mi trovo a seguire le orme dei miei genitori e a desiderare qualcosa di diverso per i miei bambini, qualcosa che possa tramandargli dei valori profondi, rispetto e amore per il prossimo, possibilità di sperimentare la creatività, di trovare e sviluppare i propri talenti; qualcosa che li faccia sentire amati e che li possa aiutare a realizzare il compito per cui sono su questa terra… qualcosa che li renda liberi.
Cosi dopo anni di insegnamento nelle Scuole Steiner-Waldorf con l’arte dell’educazione ho scelto di dedicarmi all’educazione dei miei figli, come scelta ma anche per necessita,e ne e derivata un’esperienza entusiasmante, creativa e un rapporto profondo con i miei bambini, un nucleo di luce e d’amore che ci sta nutrendo e donando gioia…”
Testimonianza della maestra Giada Migliorini
REQUISITI
Sia in Italia che all’estero, per es. in Inghilterra, alcune famiglie hanno già sperimentato la scuola familiare, per vari motivi, con ottimi e soddisfacenti risultati.
Naturalmente è importante poter fare scuola, avere tempo e capacità, spazio in casa, possibilità di verifiche e confronto con insegnanti e coetanei del bambino. Insomma è importante un ambiente e delle capacità concordi a questa esperienza.
La scuola a casa può essere entusiasmante sia per i genitori che per i bambini.
Il genitore che deciderà di occuparsi in maniera soddisfacente di tale compito dovrà fare molto lavoro, molta preparazione e anche sacrificio. Non è la stessa cosa accompagnare un bambino a scuola ed avere la mattina a disposizione rispetto a passare molte ore al fianco di uno o più bambini, studiando tutti i giorni, per anni.
È quindi indispensabile avere profonde e valide motivazioni per portare avanti una simile esperienza: non è una moda, non è per assecondare un capriccio, non è una scusa per impigrirsi, non è un rimedio ai problemi della scuola pubblica, la scuola familiare richiede grandissimo impegno, responsabilità e sacrificio e solo una vera convinzione può reggere alle inevitabili prove e crisi.
Non mancheranno difficoltà, incomprensioni, momenti di confusione, opposizione e qualche fallimento. Inoltre dovremo essere forti e mettere in conto la perplessità che potranno sorgere nel contesto affettivo – familiare e il rapporto con le istituzioni pubbliche, non sempre semplici, almeno inizialmente.
Alle volte il rapporto con le istituzioni pubbliche preoccupa e può minare il clima sereno e laborioso che si instaura in famiglia.
Legalmente, comunque, chiunque abbia i requisiti richiesti può avvalersi dell’educazione familiare sia legalmente che praticamente.
L’ASSOCIAZIONE MANES
LA PEDAGOGIA STEINER-WALDORF
La pedagogia Steiner- Waldorf fu elaborata nel 1919 dal filosofo e scienziato austriaco Rudolf Steiner per i figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf – Astoria di Stoccarda ed è oggi diffusa in 80 paesi dei cinque continenti con circa 870 tra scuole, asili e centinaia di migliaia di alunni.
È importante notare che le scuole Steiner- Waldorf sono diffuse in luoghi con tradizioni culturali e religiose molto diverse: India, Giappone, Egitto, Israele, Sudafrica ed è il movimento di scuole indipendenti maggiormente diffuso al mondo.
La pedagogia steineriana ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Ad Helicon, in Olanda, si rilasciano diplomi che abilitano all’insegnamento anche nelle scuole pubbliche. L’università di Plymouth (UK) ha attivato un corso triennale di pedagogia Steiner- Waldorf. In Norvegia e in Germania le scuole Waldorf hanno ispirato le riforma della scuola pubblica.
Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia, nacque in Austria nel 1861, e si mise in luce ancora studente curando la pubblicazione degli Scritti Scientifici di Goethe. Dal 1890 al ’97 collaboro all’Archivio di Goethe e Schiller a Weimar.
Dal 1902 ebbe una più intensa attività come scrittore e conferenziere, prima nell’ambito della Società Teosofica e poi di quella Antroposofica, da lui fondata nel 1913. Oltre a una trentina di opere scritte di carattere filosofico ed antroposofico, sono rimasti i testi stenografati di quasi 6000 conferenze sui più diversi rami del sapere.
Gli impulsi da lui dati nell’arte, nella scienza, nella medicina, nella pedagogia e nell’agricoltura portarono a movimenti oggi sempre più diffusi nel mondo.
Morì nel 1925 a Dornach (Svizzera) dove aveva edificato in legno il primo Goetheanum, un centro di attività scientifiche ed artistiche fondate sull’Antroposofia, distrutto in un incendio nel 1922 e poi ricostruito in cemento dopo la sua morte.
ARTE DELL’EDUCAZIONE
“L’arte è una esigenza della natura infantile e molte attività artistiche si addicono al bambino fin da quando entra nell’età scolare.
Come pedagoghi non si dovrebbe discutere troppo su quale sia la forma d’arte più consona a sviluppare questa o quella facoltà umana: l’arte è arte. In quanto pedagoghi la si dovrebbe amare a tal punto da non permettere che l’uomo in divenire rinunci a sperimentarla. Si vedrà allora come diviene il bambino che abbia esperienza artistica. L’intelletto si desta a vera vita solo tramite l’arte. Il senso del dovere diviene più maturo se è l’impulso all’attività artistica a domare la materia.
Il senso artistico degli educatori e degli insegnanti anima la scuola: permette di essere giocosi nelle cose serie e pieni di carattere nella gioia.
Con l’intelletto la natura si limita ad essere compresa, con la sensibilità artistica essa viene vissuta.
Il bambino portato a comprendere, se il comprendere è esercitato vivacemente, matura al “sapere”; il bambino che viene introdotto all’arte matura al “creare”. Nel sapere l’uomo si esaurisce; nel “creare” egli cresce con il suo sapere.
Il bambino, ancora così impacciato nel modellare e nel dipingere, risveglia con questa attività la sua umanità e la sua anima. Introdotto nel mondo della musica e della poesia il bambino sente la natura umana toccata da un elemento animico ideale. Accoglie in sé una seconda umanità.
Non si raggiunge questo risultato affiancando semplicemente l’arte alle altre materie di studio, senza articolarla organicamente in esse. Insegnamento ed educazione dovrebbero formare una unità. Conoscenza, formazione alla vita, esercizio delle capacità pratiche dovrebbero confluire in un bisogno d’arte. L’esperienza artistica vissuta dovrebbe portare al desiderio di imparare, di osservare, di acquisire capacità.
Essenziale in questa prospettiva è l’attenzione posta all’autoeducazione dell’adulto che opera con i bambini per favorire un ambiente rispettoso della natura infantile.”
Rudolf Steiner
L’ASSOCIAZIONE MANES E LE HOMESCHOOLING
Quale aiuto può prestare la “Libera Ass. Pedagogica Manes” nel sostenere le famiglie in questa scelta e nella creazione e sostegno delle Homeschoolig?
Come può l’Arte dell’Educazione Steiner-Waldorf sostenere il genitore nel percorso di maestro familiare?
Intento primario dell’ass. Manes è divulgare e donare una pedagogia educativa basata sulla libera espressione delle potenzialità del bambino e dell’adulto attraverso l’apprendimento di tutte le arti.
Per formare degli individui liberi da condizionamenti in cui pensiero, cultura, sentimento e volontà cooperino in armonia.
La pedagogia Steiner-Waldorf fornisce molti spunti antropologici sulla visione del bambino e del ragazzo. Il suo merito consiste nel chiarire come le materie scolastiche possano diventare un vero “nutrimento dell’anima” qualora, nel corso delle fasi evolutive del bambino e del giovane, non ci si limiti a voler trasmettere delle cognizioni, ma si cerchi invece, con una scelta opportuna delle materie e dei metodi di insegnamento, di realizzare una vera opera educativa. In secondo luogo la struttura stessa del testo evoca e sottolinea il fatto che al processo evolutivo del bambino, che deve essere messo in grado di acquisire delle capacità e di assolvere i compiti che il suo destino e il suo tempo gli impongono, corrisponde il complesso unitario e artistico delle singole discipline accordate tra loro come strumenti di un’orchestra.
Dobbiamo quindi come educatori, maestri e genitori, essere degli individui attenti ed intuitivi che si impegnino a cercare nuovamente il modo di raggiungere il mondo spirituale, la vita spirituale, e che possano introdurre nel ragazzo fra i sette e i quattordici anni, ed oltre ciò su cui egli potrà volgere più tardi lo sguardo con compiacimento e gratitudine.
La pedagogia Steiner-Waldorf può essere un valido aiuto e un patrimonio che ci può venire in soccorso nel creare un piano di studi per accompagnare i nostri figli nel percorso di scuola familiare.
Molte scuole Steiner-Waldorf si chiudono in un mondo a parte, in un movimento settario e chiuso su se stesso, portando un metodo dogmatico che in realtà Rudolf Steiner non ha dato. La vera scuola Waldorf in realtà non esiste. Se infatti ci si proponesse di svolgere il medesimo programma sia che ci si trovi ad operare in una zona industriale o in un paese di campagna, se si volesse avere programmi unificati (come in Italia purtroppo si pensa), validi per New York e per un paesino delle Ande Peruviane o della Germania, la Scuola Waldorf cesserebbe di avere la funzione di pioniere di una pedagogia di avanguardia che si realizza soprattutto in un progresso e in una evoluzione costanti.
Quindi come educatori possiamo accedere al piano di studi Steiner-Waldorf sperimentandolo ed adattandolo a noi stessi e ai nostri bambini ed alunni. Come scuole parentali fra l’altro, in regioni in cui l’istituzione pubblica richiede al bambino e il ragazzo l’esame di stato a fine anno scolastico, abbiamo l’obbligo di seguire i programmi ministeriali ma possiamo trovare nella pedagogia Steiner-Waldorf una fonte inesauribile di spunti e materie artistico – creative che vanno a sostenere il bambino e ragazzo nel percorso di apprendimento e un modo meraviglioso ed entusiasmante di portare le materie e la didattica: l’arte dell’educazione.
SERVIZI A SOSTEGNO DELLE HOMESCHOOLING
L’ass. Manes fornisce sostegno, consulenza alle famiglie, “tutoraggio”, a domicilio o on-line, e la possibilità di creare un piano di studi personalizzato sulla base delle necessità individuali e dei programmi richiesti dalla scuola di competenza in cui il bambino o ragazzo dovranno sostenere l’esame di idoneità.
Inoltre fornisce sostegno e consulenza a domicilio con il progetto di counseling pedagogico per il sostegno alle famiglie e bambini o ragazzi in difficoltà.
Le famiglie che intendono avvalersi della possibilità di fare scuola in casa, associandosi all’ass. Manes potranno trovare consulenza pedagogica e legale, confronto e protezione nell’appartenere ad un’associazione di genitori, maestri e medici che cooperano per creare un mondo migliore per la libertà e la pluralità dell’educazione.
L’ass. Manes ha la possibilità di spostarsi sul territorio italiano per incontri a domicilio, presso scuole, enti privati ed associazioni previo preavviso e accordo, per prestare il massimo sostegno e aiuto nel percorso di educazione familiare.
Aiuto nel rapporto fra istituzione scolastica e famiglia.
Maestri formati al metodo steineriano per lezioni private a domicilio.
N.B.
Ricordiamo che l’istruzione è obbligatoria e l’ass. Manes non si assume la responsabilità per una eventuale scelta di fare scuola in casa da parte di qualche famiglia, ma l’associazione fornisce informazioni e sostegno nello svolgimento dei programmi didattici e nel rapporto scuola-famiglia.
IN PRATICA
RITMO, PROGRAMMI, LUOGO E MAESTRO
Per prima cosa è importante organizzarsi tecnicamente ed interiormente,fare un programma degli obiettivi e delle attività per la buona riuscita del programma.
-Di vitale importanza è organizzare e mantenere un ritmo, possibilmente sempre lo stesso ed organizzare le nostre attività casalinghe o lavorative in altro tempo, per esempio il pomeriggio o nel week and. Dopo i sette anni nel bambino si sviluppa principalmente il sistema ritmico, soprattutto il sistema respiratorio e il sistema del sangue con quanto fa parte del ritmo regolare della nutrizione. Il maestro deve poter immaginare ciò che vive e si muove nel bambino a livello organico ed animico. In quello che si intraprende con il bambino e che egli dovrebbe fare, occorre far dominare la musicalità, il ritmo, la battuta, l’arte, perfino la melodia deve diventare un principio pedagogico. Questo esige che il maestro abbia in se l’amore per l’arte e per la musicalità.
Se oggi l’insegnamento lascia tanto a desiderare, è appunto perché in fondo la civiltà odierna sviluppa di per se degli adulti con poco senso artistico, tutto l’insegnamento è sterile e privo di forze vivificanti. Una sana pedagogia non può emanare da una singola arte, ma dal complessivo atteggiamento artistico della civiltà. Attraverso l’Arte dell’Educazione, presentando cioè il piano di studi come un’opera d’arte,attraverso il ritmo e l’esercizio della volontà getteremo le basi per un individuo sano.
Inoltre il ritmo, il ripetersi di gesti, orari e piccoli rituali educa il bambino e gli dona gioiosa operosità, sicurezza nel presente e nel futuro.
Un periodo di prova ci aiuterà a comprendere e verificare la possibilità di fare scuola in casa indisturbati. Ad organizzare capacità, eventuale “convivenza” con fratelli più piccoli, la capacità di conciliare l’attività domestica, visto che ad occuparsi della scuola familiare sono quasi esclusivamente le mamme,la capacità di reggere il peso psicologico e fisico dell’impegno quotidiano, di sopportare le eventuali critiche e difficoltà.
Se dopo alcuni mesi, malgrado le inevitabili difficoltà, problemi od incertezze, si vede la possibilità di andare avanti, se le motivazioni non sono venute a mancare, se la disposizione d’animo è ancora la stessa, se l’ambiente familiare è sereno e la collaborazione e il sostegno costanti nel tempo, se l’inevitabile ostruzionismo non è eccessivo e non ci fa vacillare nei nostri intenti, allora possiamo perseguire i nostri intenti con pazienza e coraggio. Di notevole aiuto è la possibilità di potersi confrontare con famiglie che hanno fatto la stessa scelta, maestri e bambini.
“Mia figlia di sette anni ha molto sofferto nella scuola pubblica per l’insensibilità delle maestre, la chiamavano somara solo perché non era alla pari degli altri con il programma, non dandole la possibilità di esprimere le proprie capacità e talenti, schernendola davanti alla classe. Avevano di fronte a loro una bambina volenterosa, sana e dolce ed invece di sostenerla la maltrattavano fino a toglierle la fiducia in se stessa, a sette anni! Così dopo aver molto riflettuto con mio marito abbiamo deciso di avvalerci dell’educazione parentale o homeschooling, me ne sarei occupata io. Essendo una maestra del metodo Steiner-Waldorf ho steso un programma che pur tenendo conto del programma della scuola pubblica, avesse tutti i requisiti del paino di studi della scuola steineriana per la seconda classe. Così abbiamo iniziato questa avventura, non senza difficoltà organizzative vista anche la presenza di mio figlio più piccolo, Shakti di quasi cinque anni. Ho cura,naturalmente di proporre anche a lui delle attività alla sua “portata” che lo facciano sentire parte del progetto. Affrontiamo ogni lezione con grande entusiasmo, Sole arriva in cucina pulita e pronta con un gran sorriso sulle labbra e le guance rosee sul visino disteso. In cucina abbiamo appeso una lavagna davanti al grande tavolo,la settimana è scandita con un ritmo settimanale e giornaliero: iniziamo con la parte ritmica, poi affrontiamo la lezione od epoca, mangiamo della frutta e facciamo un poco di gioco libero e poi affrontiamo le lezioni di arte ed artigianato: pittura, modellaggio, lavoro manuale, disegno e di nuovo lavoro manuale. Finita la lezione ordiniamo bene ogni cosa e cuciniamo tutti insieme. Siamo molto felici e viviamo come un dono questa opportunità che è nata dalla necessità di vedere nostra figlia felice e di avere la possibilità di poterle trasmettere i nostri valori.”
Testimonianza della maestra Giada Migliorini
-Per quanto riguarda i programmi dobbiamo attenerci ai programmi Ministeriali se i bambini o ragazzi devono sostenere l’esame nella scuola di competenza. Con l’ultima riforma c’è comunque la possibilità di presentare programmi “personalizzati”, è necessario informarsi presso la scuola. Abbiamo comunque la meravigliosa opportunità di poter integrare il piano di studi, la libertà nella scelta del metodo di studio, il poterci soffermare su un argomento che troviamo particolarmente stimolante, fare gite, trasmettere i nostri valori familiari e spirituali, entrare in uno spazio magico con nostro figlio o figlia di cui godremo per tutta la giornata ed oltre.
-Sceglieremo i testi che utilizzeranno nella classe in cui nostro figlio verrà inserito per sostenere l’esame, anche se non li utilizzeremo ci serviranno come guida per organizzare il lavoro. Basandoci sul programma Ministeriale fornitoci dalla scuola dobbiamo quindi stendere un programma suddiviso per l’intero anno scolastico, settimane e giorni.
Tale programma dovrà anche essere suddiviso per trimestri e quadrimestri se richiesto dalla scuola.
Con tale programma dovremo:
Stendere il programma che anticipa il lavoro del bambino .
Battere i programmi da consegnare alla scuola (che la Direzione Didattica può richiedere molto prima che l’anno scolastico sia terminato) e che devono coincidere con il programma realmente svolto.
-È molto importante anche avere spazio “fisico” in casa, un luogo dove potersi dedicare serenamente e tranquillamente a tale attività. Non bisogna necessariamente avere una stanza adibita a classe, basta un tavolo che possiamo dedicare solo a questo momento speciale, o una cesta dove riporremo tutto il materiale, il bambino vedendola comprenderà che il momento è giunto…
È importante tenere noi le redini del lavoro e del rapporto con il bambino e che non si instauri una dinamica per cui si senta di poter “comandare”, la distinzione ed il rispetto dei ruoli faciliterà l’apprendimento e la buona riuscita del progetto. Con i ragazzi più grandi si potrà instaurare un rapporto più paritario guadagnandoci la loro stima come maestri ed essere umani.
Accanto al luogo di lavoro si può creare un angolo delle stagioni o regno. Copriremo un tavolinetto con un telo di seta colorata a seconda delle stagioni e arricchiremo l’ambientazione con drappeggi, frutti, foglie, fiori e piccoli essere elementari, fatine o bamboline. Possiamo porre una piccola candelina al centro da accendere al momento di iniziare la lezione.
-Quando i bambini sono piccoli è bene che sia una sola persona a fare scuola: il maestro unico che, come già detto nella maggior parte dei casi si tratta della mamma. Il riferimento fisso è molto importante per il bambino, gli dona sicurezza, mentre la varietà e la pluralità lo gettano in uno stato d’animo confuso che inizialmente risulta controproducente.
Inoltre cercate di preservarvi da far intromettere troppe persone e non esponetevi a critiche.
È un rapporto tra voi e il vostro bambino o i vostri bambini. Instaurerete rituali, ritmi che sono solo vostri ma che ci metterete un poco di tempo a creare. Ma come quando era piccino voleva che gli raccontaste sempre le stesse storie e filastrocche, sempre allo stesso modo, anche in questa prima fase avrà bisogno di ritrovare gesti e parole per rassicurarsi; ogni cosa va fatta a suo tempo!
Per i più grandi, per esempio delle classi medie ci possiamo avvalere di un aiuto, un maestro “esterno”, con il quale ci confronteremo affinché il programma svolto risulti organico ed armonioso.
Fare scuola a casa benché spesso allegra, gioiosa e giocosa, serena e desiderata da grandi e piccini, risulta seria ed impegnativa man, mano che prende forma, e sarà regolata dal rapporto che riusciremo ad instaurare fra noi e il nostro bambino.
Un buon educatore saprà mettere a frutto ogni variazione, sfumatura e spunto che il bambino suggerisce. Ma in particolare saprà rispettare i tempi di apprendimento, comprendere e riconoscere le doti e gli impedimenti che ogni bambino o ragazzo portano con se. Saprà scegliere il giusto “strumento” per sostenerlo nelle difficoltà con pazienza, amore e comprensione.
È inoltre molto importante differenziare l’attività di scuola familiare dal resto della giornata. In realtà in tutto l’arco della giornata non smettiamo mai di insegnare ai nostri figli e di apprendere da loro.
Il genitore- maestro dovrà ritagliarsi uno spazio per riflettere sulla giornata trascorsa, valorizzando i successi ed analizzando gli errori. Sarà anche utile tenere un diario dove annotare il programma svolto ma in particolare l’osservazione del bambino, quali sono state le sue emozioni, azioni e pensieri nei confronti del lavoro svolto.
PEDAGOGIA ED IDEALI
È sempre stato il più grande desiderio di Rudolf Steiner che la pedagogia da lui fondata si inserisse nella piena realtà della vita di oggi con la medesima sicurezza ed incisività e che il programma non includesse elementi estranei alla realtà.
Gli insegnanti e i genitori, riuniti sotto la sua guida, nell’amore per il compito pedagogico sentono attivi il suo esempio e la sua energia; il modo migliore per ricambiare un dono quale il suo piano di studi, le cui radici affondano nell’antropologia spirituale, sta nel cercare di mantenere vivo e fecondo questo lavoro quotidiano, ciascuno nell’ambito della propria “scuola familiare” e nel metterlo in pratica con comprensione, amore per la libertà, senso di responsabilità e realismo.