“Vuoi un po’ d’acqua” mi chiede Z. con tono gentile.
“Si grazie” rispondo colpito dalla cura di questo ragazzo dall’aspetto tipico di colui che si attira il disprezzo della gente comune, la pietà dei buonisti e gli sguardi increduli dei bambini.
Z apre il frigo e prende due manciate di ghiaccio e le mette nei bicchieri pieni d’acqua.
“Il whiskey caldo non è buono, mettendoci del ghiaccio si scioglie un po’ e l’alcool lo senti meno. Il ghiaccio è la droga, la vita con la droga è whiskey annacquato”.
Davanti a queste parole rimango esterefatto e in cuor mio prego che arrivi tanta acqua pura per placare la vera sete, quella di vita. Z ha appena compiuto quindici anni, è unico come ogni essere umano, fuori dal comune come può essere un giovane dalle genialità creative e distruttive lasciato a se stesso. Z non va più a scuola e io mi domando come è possibile che nessuno e sottolineo nessuno dei suoi insegnanti lo abbia cercato per riportarlo nel luogo dove un giovane dovrebbe legalmente e moralmente essere, ovvero a scuola.
Sono in questo ambiente da un numero sufficiente di anni per dire che Z non è stato “fortunato”, ha trovato solo insegnanti che alzano le spalle, che sostengono che non gli compete correre dietro ai ragazzi, che non sono assistenti sociali. [Read more…] about Per Z. la vita con la droga è un whiskey annacquato