È risaputo che ai bambini piacciono i dinosauri, infatti arrivano a scuola con libri sempre diversi e molto belli che noi insegnanti invitiamo a descrivere e raccontare ai compagni.
Un giorno la collega ed io abbiamo deciso di organizzare un “ritrovamento” di qualcosa che risaliva a milioni di anni fa…. Mia figlia maggiore festeggiò il compleanno con una porchetta alla brace e io mi feci dare qualche “reperto osseo”: il muso e due ossa della zampa. Tolsi i denti, disinfettai con candeggina, esposi le ossa al sole per una settimana e con una collaboratrice volenterosa seppellii il tutto accanto ad un ceppo strano in fondo al giardino.
A quel punto i folletti mandarono una mail magica/speciale che, indicando il punto preciso da cui partire, ci conduceva, tramite indicazioni specifiche (10 passi in avanti, gira a destra, 8 passi indietro, fai una giravolta…), al ceppo strano. Lì, provvisti di palette e carriole, bisognava scavare senza perdersi d’animo, anche se costava fatica. Dal momento in cui è spuntato il primo osso, i bambini parevano impazziti tanto erano alle stelle la loro emozione e la loro aspettativa.
Eccitatissimi, hanno continuato a scavare con molta cautela perché, vista l’età, i resti potevano frantumarsi. Ora che i reperti ossei erano completamente dissotterrati, bisognava lavarli e consultarsi senza perdere tempo per giungere all’identificazione. Un bambino disse che doveva essere per forza un Triceratopo Rex cucciolo perché era senza denti!!! Forse dilaniato da quel dinosauro orribile che catturava solo i cuccioli! Gli scavi continuarono nei giorni a venire con rinvenimenti di sassi strani e pietruzze che a parere dei piccoli esperti risalivano all’asteroide finito sul pianeta Terra milioni di anni fa.
Ad alcuni giorni dal ritrovamento un bimbo ci raccontò che il cucciolo era sicuramente stato ucciso dal ferocissimo Spinosauro. Le ricerche di alcuni bimbi e genitori hanno portato ad un’ulteriore scoperta, la quale ipotizzava che dove ora c’è la scuola siano vissuti i dinosauri e che lì precisamente sia caduto l’asteroide. I reperti, una volta lavati e asciugati, sono stati disposti sulle mensole del museo del giardino della scuola. Il ceppo strano è l’unico esemplare rimasto da allora fino ai giorni nostri.
Il 20 luglio sera, compleanno dell’allunaggio, ci siamo recati con le famiglie dei bimbi di 5 anni all’osservatorio e planetario di Farra d’Isonzo. Con grande serietà i piccoli hanno domandato se nei buchi della luna vivono fatine e folletti e se c’è il pericolo che un asteroide cada nuovamente sul nostro pianeta provocando la morte degli umani. L’astrofilo, ad ora, non ha informazioni di questo tipo ma, nel momento in cui dovesse averle, saremmo noi della scuola dell’infanzia di Teor ad esserne informati per primi.
Annetta Bertolini
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