Come associazione stiamo collaborando ad un progetto davvero innovativo legato alle scuole americane denominate “Charter School”. Ci siamo riproposti di divulgare i contenuti della nostra ricerca perchè crediamo che in futuro sentiremo parlare spesso di questo tipo di scuole. Siamo molto interessati a tutte quelle esperienze che favoriscono la libertà di insegnamento e di innovazione pedagogica ma come sempre non rinunciamo a ricercare i limiti che esistono in ogni iniziativa umana. Proprio in questi giorni abbiamo avuto il piacere di approfondire la conoscenza con un membro autorevole del sindacato degli insegnanti dello stato di New York che ci ha fornito un punto di vista critico sull’esperienza delle Charter School. Ci impegnamo a relazionare su questo sito i vari punti di vista e le nostre impressioni augurandoci di contribuire alla crescita della ricerca pedagogica in questi tempi così dolorosi e difficili per la scuola e per l’università.
Cominceremo la nostra analisi presentando una definizione di CHARTER SCHOOL, i tratti salienti e dei cenni storici.
CHARTER SCHOOL
“Le charter schools sono scuole che stipulano un contratto (charter) con un ente o istituzione pubblica.
Questa dà loro il diritto di ricevere fondi pubblici in cambio del rispetto degli impegni assunti nel contratto stesso, che può essere revocato se il contraente viene meno agli impegni stessi.
Le scuole possono iscrivere gli studenti indipendentemente dalla zona di residenza e questo le distingue dalle scuole pubbliche tradizionali, che, normalemnete, hanno la responsabilità della formazione degli studenti che vivono in un particolare distretto.
Le charter schools non sono gestite dallo stato come le altre scuole pubbliche ma da organizzazioni senza fini di lucro o anche a fini di lucro, pur ricevendo la maggior parte dei fondi dallo Stato o dal distretto”
CARATTERISTICHE E STRUTTURA
Ci sono due principi che guidano le charter school.
Il primo è che esse operano come scuole pubbliche autonome, sulla base di deroghe, concesse dal governo, sui requisiti procedurali che le scuole pubbliche distrettuali devono invece seguire.
Tali deroghe, però, non prevedono in alcun modo che una charter school possa essere esente dagli stessi standard di istruzione fissati dallo Stato.
L’autonomia può essere di fondamentale importanza per la creazione di una cultura della scuola che massimizzi la motivazione degli studenti, enfatizzando le aspettative, il rigore accademico, la disciplina e la cura delle relazioni con gli adulti.
Questa autonomia è necessaria per creare una cultura della scuola attenta al soddisfare le esigenze degli studenti in ogni contesto, in particolare quelli di minoranza etnica nei distretti scolastici urbani.
La maggior parte degli insegnanti dicono che le scuole sarebbero migliori per gli studenti, se presidi e insegnanti avessero un maggiore controllo e flessibilità sulle regole di lavoro e dei compiti della scuola.
Una charter school è autorizzata al funzionamento una volta che ha ricevuto un charter, un contratto che specifichi dettagliatamente la missione della scuola, il programma, gli obiettivi e gli studenti che andrà a servire, i metodi di valutazione e i modi per misurare il successo del’iniziativa.
L’ente responsabile di un charter school può essere un distretto scolastico, un’università o altro e deve produrre risultati accademici positivi e rispettare il charter. Una volta che il contratto (charter), negoziato fra i promotori/organizzatori e gli autorizzatori (un ente o istituzione pubblica), è stato approvato, la charter school diviene un istituto legalmente e fiscalmente indipendente, che opera a livello di distretto e può decidere autonomamente chi assumere, che cosa insegnare, come insegnarlo, come organizzare e governare la scuola, come spendere i propri fondi, e così via.
BREVE STORIA
L’idea della charter school è nata negli Stati Uniti con Ray Budde, un professore della University of Massachusetts Amherst e realizzato insieme a Albert Shanker, Presidente della Federazione Americana degli Insegnanti, nel 1988, quando furono chiamati per la riforma della scuole pubbliche mediante l’istituzione delle “charter school” o “schools of choice”.
A quel tempo c’erano già alcune scuole che non si chiamavano scuole charter ma ne incarnavano alcuni principi, come la HB Woodlawn.
Il modello originariamente concepito era quello di una scuola pubblica legalmente e finanziariamente autonoma (senza tasse scolastiche, affiliazione religiosa, o ammissioni selettive degli studenti) che avrebbe operato in maniera molto simile ad una imprese privata – libera da leggi statali ed dai regolamenti di distretto, e molto più responsabile dei risultati degli studenti.
IL Minnesota è stato il primo stato ad approvare una legge selle charter school, nel 1991.
Ad oggi ci sono negli Stati Uniti più di 5000 charter school.