Appunti di un maestro corsaro/28
1 Ottobre 2018
Mercoledì scorso, con i bambini della Scuola del Mare abbiamo fatto visita all’Azienda Agricola Donnardea.
Un caldo sole autunnale ci ha permesso di vivere una giornata all’insegna della natura, alla scoperta di antichi e nuovi mestieri a contatto con la terra.
Subito accolti con grande entusiasmo, ci siamo meravigliati della bellezza di questo luogo nella campagna laziale. Sotto la guida paziente di Adriana, i piccoli marinai, vestiti per un giorno i panni di agricoltori, hanno camminato tra i filari di vite e percorso le tappe che trasformano l’uva in vino.
In questo processo di conoscenza di un mestiere, che ha millenni di storia alle spalle, i bambini hanno potuto vivere un’esperienza profonda attraverso i sensi: la vista nel perdersi in un panorama incantevole, il tatto nel cogliere e nello spremere i grappoli d’uva, il gusto nell’assaggiare i piccoli acini maturi e l’olfatto nel sentire il profumo del mosto. Piccoli gesti che resteranno nella loro memoria.
L’agricoltore conosce il linguaggio della terra, del sole e delle stelle, segue i ritmi della natura e da essi si fa guidare nel suo lavoro. I piccoli marinai hanno potuto comprendere che oggi è necessario riconquistare tali conoscenze, valorizzando i tempi dell’attesa poiché nulla si crea dall’oggi al domani, come per il vino che per divenire tale ha bisogno di mesi di riposo e fermentazione.
Abbiamo visto come i doni della terra siano cosa preziosa e che, anche quelli considerati scarti, possono essere usati per produrre altro; così vinaccia e feccia vengono impiegati nella produzione di distillati di pregio e qualità.