Appunti di un maestro corsaro/39
20 Gennaio 2019Cosa è un confine?
È una domanda molto delicata.
Nell’era della globalizzazione parlare di confine e di limite risulta difficile perché, spostato su diverse tematiche, suscita facilmente battaglie ideologiche che castrano il nascere di un libero pensiero e un sereno confronto.
Come maestro della Scuola del Mare, dove il tema educativo principale è l’equilibrio tra il dentro e il fuori, tra l’outdoor e l’indoor, non posso esimermi dal rifletterci con attenzione.
Ho avuto un confronto anche con i bambini di quarta e quinta elementare, con i quali abbiamo iniziato un percorso prettamente maschile che abbiamo chiamato “I martedì di Marte“.
Ogni martedì dedichiamo due ore all’attività ginnica e alla riflessione spregiudicata su argomenti a volte anche complessi, ma che permettono di confrontarsi e aprirsi senza il timore di un giudizio sui propri pensieri e sentimenti.
Nei primi due incontri abbiamo riflettuto su cosa significhi stare dentro e stare fuori e sulle differenti attività che si possono fare nei due contesti. Le loro osservazioni non si sono limitate a questo ma, con mio grande stupore, hanno affrontato questioni esistenziali con grande serietà e presenza interiore. Nel terzo incontro il tema del confine è venuto da sé.
I piccoli marinai hanno riconosciuto il primo confine con la loro stanza dove dormono, giocano e dove “non si entra senza il permesso”. In quel luogo fisico è racchiuso tutto il loro mondo interiore e giustamente lo tutelano.
Mentre discutevano su questo argomento, che trovava tutti concordi, mi è sorta un’immagine tratta dal Signore degli Anelli. Giunta alle porte di Moria, la Compagnia per poter entrare deve risolvere un’enigma inciso su una parete rocciosa, che solo i raggi della luna e delle stelle rivelano…
Le Porte di Durin, Signore di Moria. Dì, amico, ed entra.
Tutti si interrogano su quale sia la risoluzione, ma la risposta è molto più semplice di quanto appare ed è la parola “amico“.
La stanza è quel luogo dove vogliono che le loro regole siano rispettate e gli amici che le osservano sono i benvenuti. C’è una porta a delimitare il confine del loro spazio che può essere varcata o può venir chiusa. Lì, in quello spazio fisico, inizia a manifestarsi la personalità del bambino. È il luogo dell’intimità, dove il bambino si reca per cercare attimi di raccoglimento. Separato dal mondo esteriore, tra quelle quattro mura trova sicurezza e protezione perché quello spazio gli appartiene ed è parte integrante della sua identità.
Questo è il punto di partenza per una riflessione più ampia che coinvolge la vita di tutti, bambini ed adulti. Nella crescita e nello sviluppo dell’individuo confini e limiti sono necessari perché permettono di dar forma alla personalità, di percepire se stessi e di costruire la propria identità.